L'Uomo Quadripolare - La ruota della Vita


Introduzione

Non c’è da meravigliarsi dell’approccio filosofico a quest’argomento: chi si occupa dell’argomento VITA deve anche porsi la domanda sul senso della stessa. Come ben sappiamo la vita in sé e di per sé presuppone dei processi molto complicati. E perché la natura compie tali sforzi? Come mai il creatore non si è accontentato di costituire bellissimi paesaggi e basta?

Il senso della vita deve essere qualcosa di speciale. I filosofi da millenni si rompono il capo a tale riguardo. Ma affrontando quest’argomento in modo molto piano la risposta pare assai semplice; sembra che ci sia una sola causa veramente sensata per la VITA: cioè la possibilità di sviluppare processi di coscientizzazione, pervenire tramite l’acquisizione di conoscenze a nuove comprensioni, in breve – lasciare gioco allo spirito.

A tal proposito va chiarito che lo spirito o la coscienza non sono il prodotto evolutivo della materia – come purtroppo vogliono far credere molti scienziati – ma rappresentano invece un potenziale inesauribile, che agisce senza inizio e senza fine. Lo spirito attinge incessantemente dal pieno delle possibilità infinite e crea in tal modo continuamente nuovi compiti per la vita. Per adempiere questo significato ed i compiti in esso posti tutti i processi vitali e tutte le funzioni del corpo si devono subordinare a questo fine. Già in partenza è strutturata la possibilità di poter separare certe funzioni in modo ottimo, mentre altre vengono integrate, per essere poi rielaborate, cosicché alla fine si formi un altro prodotto. L’ESSERE UMANO va quindi inteso per ciò che realmente è: un sistema complesso, capace di elaborare informazioni e di apprendere. 

I numerosissimi impulsi che vengono elaborati dall’organismo derivano dal suo ambiente elettromagnetico, da cui è avvolto come da un oceano. Anzi l’organismo stesso è una componente di quest’oceano ed esercita una reazione nei confronti del proprio ambiente. Ma solo ciò che entra in risonanza viene veramente utilizzato. Ciò dipende dall’affinità, che è una funzione della coscienza individuale.

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